12. La dieta come stile di vita

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Dopo qualche mese che seguivo questa dieta, ho capito che stavo iniziando un nuovo stile di vita, che ero diventata più consapevole della mia alimentazione.

La dieta non poteva essere (come tutte le altre volte) un periodo limitato di sacrifici a cui far seguire il ritorno alle vecchie e dannose abitudini. I chili persi in mesi di sacrifici si recuperano facilmente in pochi giorni, lo so bene per esperienza personale (e anche voi lo sapete, no?).

Se voglio mantenere il peso raggiunto – mi sono detta - dovrò continuare a osservare le buone abitudini. Quindi ho di poco alzato il tetto calorico giornaliero, e continuo a prendere nota di tutto ciò che mangio, bevo acqua, faccio movimento, seguo la regola del giorno libero.

Sulla mia app ho memorizzato gli alimenti che mangio più spesso; non peso proprio tutti gli alimenti, in alcuni casi vado ad occhio (la verdura, l’insalata, la frutta) anche perché 20 grammi in più o in meno in quei casi sono poche calorie.

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Perché continuo la “dieta” anche se non voglio perdere peso?

Perché sento che sto meglio, non vivo la dieta come rinuncia, il mio organismo non richiede maggiore quantità di cibo.

Perché so che se mangiassi senza controllo molto probabilmente finirei per assumere più calorie del necessario e tornerei a ingrassare.

Perché so che tutti gli anni viene Natale, e poi Pasqua, le feste, i compleanni, le vacanze. Ci sono sempre occasioni e periodi in cui si mangerà di più, inevitabilmente; e inevitabilmente la bilancia salirà: l’importante è che siano occasioni speciali, limitate, e che veramente da lunedì si riprendono le buone abitudini (mangiare meno, mangiare meglio, meno carboidrati, meno grassi, più proteine, bere acqua, più movimento).

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Il blog della dieta di Elena Gattini